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Cos’è il trust e come funziona

trustIl Trust è una tipologia di gestione dei beni molto particolare, che per il momento non esiste nella regolamentazione legale italiana. Questo tipo di istituto giuridico infatti deriva dalle leggi dei paesi in cui vige la common Law, come ad esempio il Regno Unito, dove del trust viene fatto un largo utilizzo. In Italia è possibile avviare un trust, vista la ratifica della convenzione dell’Aia del 1980, nel quale si afferma che in tutti i paesi UE è possibile istituire dei contratti o dei legami che sono disponibili nella legislazione di uno degli altri paesi membri. Quindi, se un italiano oggi volesse istituire un trust, potrebbe farlo seguendo il regolamento inglese, o di Malta, o di un qualsiasi altro paese dell’Unione Europea in cui istituto è legalmente regolato.

Cos’è un trust

Veniamo però alla definizione di questo particolare tipo di contratto, che in realtà non si può neppure dire tale. Chi istituisce un trust viene detto disponente, costui si libera di alcuni dei beni chef anno parte del suo patrimonio per cederli, totalmente, al cosiddetto Trustee. Costui diventa proprietario a tutti gli effetti dei beni, che possono essere di vario genere, e il disponente non potrà avere alcun tipo di potere su di lui. Al momento dell’istituzione del trust però il disponente indica uno scopo per cui i beni dovranno essere utilizzati. In pratica il trustee è totalmente libero nel suo agire, in quanto non deve rendere conto delle sue attività al disponente, a patto di perseguire lo scopo prefissato al momento dell’istituzione del trust. Lo scopo può essere di varia tipologia, come ad esempio la gestione di una fondazione benefica, o il mantenimento di un minore o anche di una persona disabile.

A cosa serve un trust

Abbiamo ora chiara l’idea di cosa sia un trust, ma a cosa serve? Visto che i beni in esso inseriti sono totalmente scorporati dal patrimonio del disponente, è chiaro che qualsiasi cosa gli avvenga il trust non subirà alcun tipo di danno. Questo perché i beni del trust sono ora di proprietà del trustee. In caso di morte del disponente i beni non rientrano nell’asse ereditario, e neppure possono essere richiesti dai creditori come risarcimento per un debito o un mancato pagamento. Si tratta quindi di tutelare parte del proprio patrimonio, facendo in modo che sia comunque gestito e che possa fruttare in modo corretto, grazie all’attività del trustee.

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