Fino a poco tempo fa la domanda oggetto del nostro post non avrebbe avuto che risposta a senso unico. Oggi, però, le cose sono cambiate. Tant’è che Huawei vuole diventare il numero uno dei produttori di smartphone in tutto il mondo, e per raggiungere questo traguardo ha deciso d’investire sia sui suoi modelli di cellulare di fascia media e alta sia sui punti vendita passando per nuovi accordi coi principali operatori e partner, in modo da rafforzarsi sull’intera filiera di vendita.
Una progressione talmente ripida da non scoraggiare certo Richard Yu, numero tre del colosso cinese della telefonia, secondo cui “diventeremo prima numero due e poi numero uno in poco tempo. Alla fine saremo leader mondiali, probabilmente in 3-4 anni”.
Tra i mercati di riferimento per Huawei c’è l’Europa occidentale e in particolare Italia e Spagna: il marchio ha infatti raggiunto in Italia una quota di mercato degli smartphone del 10%, in Spagna del 13,8%, di cui oltre il 55% relativo ai prodotti di fascia media e alta con prezzi compresi tra i 400 e i 500 euro, stando ai dati Gfk. In aggiunta, secondo i recenti dati di vendita di Kantar Worldpanel ComTech, è il secondo brand che gira su sistemi Android più diffuso in cinque paesi dell’Europa occidentale.
Per quanto concerne gli aspetti economici, nel 2015 gli utili di Huawei hanno superato i 20 miliardi di dollari (pari a 18,6 miliardi di euro), su di quasi il 70% rispetto al 2014. La società ha consegnato 108 milioni di smartphone (+44%), riducendo la distanza con il 9,7% di mercato all’attivo da Samsung (28,3%) e da Apple (11,6%).