Quando decidiamo di fare una passeggiata in qualche bella giornata di sole e nei pressi di ampie distese di verde, è altamente probabile incontrare persone che si dilettano nel pilotaggio di aeroplani telecomandati altrimenti noti come droni. Molti di noi quando erano piccoli si divertivano un mondo nel pilotare macchinine e aerei, magari non vedendo l’ora di farli scontrare con quelli dei propri amici!
Ma più si va avanti con l’età e più questo tipo di aggeggi diventano sofisticati, tecnologicamente avanzati e anche bisognosi di una certa esperienza per poter essere presi in mano. Non a caso, proprio su questo fronte, l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) ha stilato alcune regole che di fatto regolamentano l’utilizzo privato dei mezzi a pilotaggio remoto. Oltre alla necessità di stipulare un’assicurazione drone, infatti, è stato anche approvato il divieto di far volare tali apparecchi oltre i 150 metri d’altezza e di dichiarare presso un apposito registro l’eventuale possesso di un drone di grandi dimensioni (vale a dire oltre i 25 chili di massa).
Al di là di queste ed altre regole minori, tuttavia, quella che più di ogni altra sembra di difficile applicazione è proprio quella riguardante la stipula di una polizza assicurativa. Le classiche compagnie assicurative infatti, molto difficilmente includono un’assicurazione drone nel calderone dei loro servizi scatenando un vero e proprio allarmismo da parte di quegli utenti che nutrono invece il bisogno di mettersi in regola. Una delle poche compagnie italiane che includono nel proprio catalogo di servizi una forma di assicurazione drone è la “AssiSolution”: si tratta di una copagnia plurimandataria di Trento che operava in questo settore ancor prima che l’ENAC desse il via al nuovo regolamento.
I piloti che si rivolgono a questa o ad altre compagnie assicurative, hanno quindi la possibilità di mettersi ai ripari con un regolamento che si fa via via più limitante.
