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Bio-shopper e sacchetti monouso per la spesa

spesaLe bio-shopper prendono il posto dei sacchetti di plastica, che in Italia sono considerati più salutari ed igienici, come anche nel resto dell’Europa e nel mondo. Gli stessi consumatori conoscono bene le problematiche legate allo smaltimento di questo materiale, i danni all’ambiente e alla fauna, come anche le difficoltà di gestione nelle discariche.

Quali sono le possibili alternative? Dalle borse monouso alle shopper riutilizzabili… con una netta preferenza delle seconde, perché più convenienti e resistenti, ma che se utilizzate senza attenzione possono rivelarsi dannose per la salute.

L’analisi condotta da un recente sondaggio della Academy of Nutrition and Dietetics e da ConAgra Foods fa emergere la possibilità che germi e batteri rimangano incastrati nelle maglie delle borse riutilizzabili. La questione ha un certo peso sopratutto se pensiamo a quegli alimenti da consumare crudi.

Per evitare eventuali problemi di contaminazione è necessario adottare alcune misure e accortezze:

  1. Lavare le borse dopo averle usate. Le borse in polipropilene e in fibre naturali possono essere lavate in lavatrice, mentre i sacchetti di nylon e poliestere, a mano e lasciati asciugare all’aria.
  2. Sostituire sacchetti logori o strappati per evitare eventuali contaminazioni.
  3. Per evitare contaminazioni tra diversi generi alimentari, è preferibile classificare con colori diversi i sacchetti da distinguere per categoria di alimento.
  4. Utilizzare i sacchetti per un solo scopo, non portare in quelli della spesa oggetti diversi.
  5. Non lasciare la spesa nel bagagliaio della macchina, le borse devono essere conservate in un luogo fresco e asciutto, non in luoghi dove vi sia calore e umidità che possono far proliferare i germi.

A parte queste considerazioni, i sacchetti di plastica spopolano fra gli esercenti perché sono uno strumento ideale di promozione della propria immagine e della propria attività commerciale.

Per molti negozi avere dei sacchetti di carta personalizzati fa parte di un piano marketing che punta alla pubblicizzazione del proprio marchio, che siano poi borse monouso o shopper riutilizzabili, a questo punto la scelta sta alla maggiore spendibilità e popolarità del prodotto. Se la gente preferisce per sensibilità il prodotto più “salutare” sarà allora consigliabile optare per delle bio-shopper più indicate per i cibi e la loro opportuna conservazione ottimale.

C’è anche da dire che per quelle shopper fuori norma, oggi, sono previste delle sanzioni, con multe che vanno dai 2.500 ai 25 mila euro per punire chi utilizza sacchetti di finta bioplastica e imballaggi inquinanti. In Italia, fino a poco tempo fa, non esistevano sanzioni, quindi non c’era ancora sensibilizzazione sul problema, e venivano commercializzati ancora sacchi in polietilene.

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