In questo ultimo periodo si parla molto spesso di selfie, e di scatti perfetti. La storia, invece, che andiamo a raccontarvi oggi ha dell’incredibile solo perchè sembra uscita da un film. Invece, ogni tanto, la realtà supera anche la fantasia. Lo sa bene Danny Bowman, un ragazzo di soli 15 anni, malato di selfie.
Il giovane, infatti, passava più di 10 ore al giorno a scattarsi fotografie e a pubblicarle sui social network. Una mania che, ben presto, si è trasformata in malattia. Danny, per assecondare questo suo desiderio di apparire, alla fine ha smesso di andare a scuola, di vedere gli amici e di vivere la sua vita normale da ragazzino. Anche i genitori, preoccupati, hanno cercato di aiutarlo, ma ci sono riusciti solo alla fine: Danny, infatti, negava l’evidenza, e anche l’esistenza di un problema reale.
“Ero costantemente alla ricerca della foto perfetta – ha raccontato Danny – e quando mi sono reso conto che non esisteva, volevo morire. Ho perso i miei amici, la mia educazione, la salute, e quasi la mia vita. Tutto quello che mi interessava era di avere il telefono con me per soddisfare il mio bisogno di farmi una foto in ogni momento. Alla fine ho capito che non c’era modo di fare andare via quella ‘fame’ ed è stato lì che ho toccato il fondo.”
Insomma, la voglia di apparire di Danny è sfociata in una malattia. Certo il caso di questo ragazzo è forse un’eccezione, oppure un limite, ma la mania del selfie, in realtà, nasconde un problema interiore molto profondo. Tanti medici, a questo proposito, hanno invitato le famiglie a fare molta attenzione ai selfie dei figli: dietro la voglia di apparire, infatti, può nascondersi una semplice richiesta di aiuto, o un momento di particolare solitudine interiore. Sta a noi cercare di comprenderne i sintomi, ed aiutare chi sta male.