Il bollo auto è una tassa di possesso dovuta da ogni proprietario di auto alla Regione in cui risulta residente. Questa tassa quindi deve essere pagata anche nel caso in cui il veicolo cui si riferisce non sia spostato dalla rimessa in cui è depositato. Un tempo il bollo era considerato una tassa di circolazione, quindi non ne era necessario il pagamento per i veicoli non circolanti. Il costo del bollo auto può variare leggermente da Regione a Regione e il calcolo si basa sulla potenza in kW del motore e alla classe di inquinamento cui appartiene il veicolo (indicata con la dicitura “Euro” più un numero, maggiore è questo numero e minore sarà l’inquinamento prodotto dalla vettura).
Alcune Regioni garantiscono sconti alle vetture scarsamente inquinanti, come ad esempio quelle a metano o GPL, o anche quelle elettriche; anche le vetture per i guidatori portatori di handicap o alcuni mezzi particolari sono esenti dal pagamento del bollo o possono ottenere consistenti sconti. Il bollo auto è spesso motivo di discussione all’interno del Governo, cosa che sta avvenendo anche negli ultimi mesi. Se ne sta infatti valutando l’abolizione o il calcolo in modo del tutto differente da quello oggi utilizzato.
Quanto costa la tassa di possesso
Il costo del bollo auto è facilmente calcolabile utilizzando diversi strumenti disponibili in rete e non solo. Basta conoscere infatti la targa del veicolo per poter effettuare un rapido calcolo, utilizzando lo strumento disponibile direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate o anche sul sito dell’ACI. Il bollo si calcola anche direttamente nelle tabaccherie abilitate. Questi strumenti non solo indicano la cifra precisa per il saldo del bollo, ma anche l’eventuale presenza di morosità.
Il pagamento quindi permette di appianare qualsiasi controversia presente. Il pagamento deve avvenire ogni anno, entro la data indicata sulla ricevuta della tassa pagata l’anno precedente; tale ricevuta oggi non va più esposta sul parabrezza della vettura, è bene però conservarla all’interno dell’automobile per eventuali controlli. Dopo il termine di scadenza si hanno 15 giorni per saldare la tassa, oppure si incorre in sanzioni. Dopo 3 anni di mancato pagamento del bollo il mezzo viene depennato dal registro delle vetture circolanti.
Le modifiche in discussione sul bollo auto
Negli ultimi mesi il Ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda ha proposto una serie di modifiche da effettuare alla tassa di possesso dell’auto. La problematica cui si vuole porre rimedio è l’elevato inquinamento causato, soprattutto nei grandi centri abitati, dalla circolazione di un elevato numero di automezzi. A tal proposito la proposta riguarda l’elevazione della cifra per il saldo del bollo auto secondo la classe di inquinamento dell’automobile.
In pratica secondo questa proposta chi possiede una vettura vecchia e molto inquinante dovrà pagare un bollo molto più elevato di chi si può permettere una nuova auto ibrida o addirittura elettrica. Il principio è del tutto valido ed encomiabile, risulta però chiaro che chi si troverà a dover saldare una tassa di valore maggiore sono tutti coloro che possiedono una vecchia autovettura e non sono in grado da un punto di vista economico di sostituirla con una più performante e meno inquinante. Le proposte non si fermano però qui, c’è anche chi suggerisce l’abolizione del bollo auto, andando a coprire forse l’ammanco economico con ulteriori accise sui carburanti.
Non si sa se tale proposta andrà in porto e se si andranno a toccare anche le tasse per le vetture storiche, quelle con immatricolazione che risale ad almeno 30 anni, che oggi pagano un bollo ridotto, pur inquinando molto più di vetture più giovani. Sono vari i Governi occidentali che hanno fatto questa scelta, nella speranza di andare ad incentivare il rinnovo di ampie fasce del parco macchine circolante.