Correvano i mitici anni ‘60. John Fitzgerald Kennedy divenne il presidente più giovane degli Stati Uniti d’America, Martin Luther King guidò la marcia pacifica su Washington che porterà qualche anno più tardi all’abbattimento delle discriminazioni razziali, la lotta tra il regime comunista e gli Usa culmina con la sanguinosa guerra in Vietnam, e poi quell’indimenticabile ’68 con la rivoluzione di milioni di studenti che ha portato al cambio radicale dell’Università. Dulcis in fundo l’approdo dell’uomo sulla Luna grazie all’impresa leggendaria degli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin.
Uno dei decenni più importanti del secolo scorso sia dal punto di vista storico che da quello culturale. The Beatles, Led Zeppelin, Rolling Stones getterono le basi per la nascita e l’evoluzione della musica moderna, Woodstock e Jimi Hendrix segnarono invece un cambio dagli schemi rigidi del dopoguerra e l’inizio di una nuova era in cui il sesso e la libertà non erano più visti come dei tabù.
Repubblica.it ha dato ampio spazio in questi giorni proprio ai figli degli indimenticabili anni ‘60’, ovvero la generazione dei 50+. Gli over cinquanta hanno risposto ad una serie di domande poste dal noto periodico italiano per comprendere usi e costumi di una generazione che ha vissuto sulla sua pelle una serie di cambiamenti traumatici, ultimo in ordine di tempo il passaggio all’era tecnologica. Dal sondaggio emerge un profilo medio piuttosto contrastante: ai materialisti che sognano una vittoria milionaria al SuperEnalotto e di andare in pensione da ‘giovani’, si contrappone un correntone di idealisti che sogna di viaggiare in lungo e largo per le bellezze offerte del mondo. Divergenti anche i commenti sul modo di vivere le relazioni di coppia e i rapporti affettivi: a chi desidera di non perdere mai la propria moglie si oppone una folta schiera che invece spera di perderla al più presto per godersi la libertà assoluta.
Dall’interessante studio emerge soltanto un unico punto d’incontro, ovvero il desiderio di avere un buono stato di salute. La comparsa dei primi acciacchi legati all’età è l’incubo più comune vissuto dalla generazione dei 50+, che grazie ai progressi compiuti dalla scienza e al cambiamento radicale dello stile di vita possono essere considerati a pieno titolo come una new generation con solo qualche capello bianco in più sulla testa. Gli over 50 sono la generazione che domina il mondo del lavoro occupando le poltrone e le cariche più rappresentative, sono la generazione che non ha nessuna voglia di lasciare campo libero ai giovani non solo nell’ambito lavorativo ma anche in quello della movida. La dispendiosa cura del corpo a suon di sport e dieta programmate ad hoc da nutrizionisti, hanno letteralmente snaturato una generazione che solo trentanni fa era già logora e consumata dal peso di lavori pesanti tra miniere, fabbriche e campi agricoli.
E’ cambiato proprio tutto rispetto al secolo scorso, le frontiere dell’età si sono spostate in avanti con la generazione dei 50+ che continua a cullare il sogno dell’eterna giovinezza.