Di sovente abbiamo sentito parlare di protesto, ma in poche occasioni abbiamo capito quali reali conseguenze ci fossero dietro questa parola. Per fare chiarezza occorre quindi distinguere i vari titoli di credito, e solo poi fare accenno alla cancellazione protesti assegni bancari, alla cancellazione delle cambiali protestate e a tutte quelle pratiche utili per far sì che un debitore possa ripristinare la sua condizione di affidabilità agli occhi dei creditori.
Tra i vari titoli di credito abbiamo quindi la cambiale (che contiene un ordine di pagamento), la vaglia (che contiene una promessa di pagamento) e l’assegno (che è sostanzialmente un mezzo di pagamento). Bene, ogni qualvolta questi titoli di credito non vengono saldati e che quindi il creditore rimane sprovvisto della somma che avrebbe invece dovuto ricevere, nasce il cosiddetto protesto a carico dell’inadempiente.
Si tratta di un atto pubblico tramite cui l’Ufficiale Giudiziario mette agli atti la mancata accettazione o il mancato pagamento del titolo di credito, i cui tempi di protesto variano poi sulla base del titolo interessato. Quando il meccanismo del protesto si è ormai messo in moto, questo viene trasmesso al Presidente della Camera di Commercio competente nel giorno successivo alla fine di ogni mese; dopodiché la pubblicazione del protesto ha luogo nell’Elenco Ufficiale dei Protesti nei 10 giorni seguenti alla sua trasmissione.
Per liberarsi da questa sorta di “lista nera” e per fare in modo che si possa tornare a godere di una certa fiducia agli occhi di potenziali creditori, l’utente interessato non deve far altro che procedere alla cancellazione del protesto seguendo la prassi prevista dalla normativa vigente. In Italia esistono molte agenzie specializzate capaci di provvedere alla cancellazione protesti assegni bancari (e casi simili) in tempi brevi e con risultati efficaci, nonchè spesso e volentieri anche a prezzi alquanto interessanti!