Immaginate una passeggiata notturna nel bosco, immersi nel buio, quando improvvisamente vi imbattete in una luce verdeastra che emana dal terreno. Non si tratta di alieni, ma di funghi bioluminescenti, piccoli organismi straordinari producono la propria luce, illuminando il sottobosco con un bagliore tenue e affascinante. Ma vi siete mai chiesti perché i funghi emettono questa luce? E come fanno?
Diciamo subito che la bioluminescenza non è un semplice capriccio della natura e dei funghi. Per alcuni funghi, come le Claudopus nidulans comunemente chiamate “funghi lanterna”, la luce serve ad attirare insetti che si nutrono delle spore, favorendone così la dispersione. Altri, come l’Armillaria ostoyae, illuminano le loro radici luminescenti per attirare piccoli animali che disturbano le radici concorrenti, dando ai funghi bioluminescenti un vantaggio nella competizione per il nutrimento.
Insomma, ogni fungo ha ben più di qualche motivo per essere bioluminescente e spesso ne va della loro sopravvivenza.
Per quanto concerne invece le modalità con cui riescono a creare questa bioluminescenza, ricordiamo che la luce dei funghi è prodotta da una reazione chimica che coinvolge una molecola chiamata luciferina. Quando la luciferina reagisce con l’enzima luciferasi e l’ossigeno, viene rilasciata energia sotto forma di luce. Il colore della luce emessa varia a seconda della specie fungina.
Ad ogni modo, i funghi bioluminescenti sono ancora in gran parte sconosciuti. La scienza sta scoprendo nuove specie e i ricercatori stanno studiando le applicazioni della bioluminescenza in vari campi, dalla biotecnologia all’illuminazione sostenibile.
Insomma, la prossima volta che fate una passeggiata notturna, tenete gli occhi aperti! Potreste imbattervi in queste creature luminose, custodi di un segreto affascinante e di una chimica meravigliosa. Naturalmente, non raccoglieteli e non mangiateli: limitatevi invece a osservarli con il giusto rispetto e la necessaria ammirazione e, se vi va, scattate una foto da condividere con noi!
