La settimana passata si è chiusa con un bilancio piuttosto pesante per il mercato dei titoli di Stato italiani che, in scia alla riunione della Banca Centrale Europea (con la quale è stato prolungato il quantitative easing per tutto il 2017, pur su ritmi di 60 miliardi di euro, ex 80 miliardi di euro mensili di acquisti di titoli) e all’esito del referendum (che ha respinto la proposta di modifica della Costituzione), ha visto un movimento di irripidimento della curva delle scadenze.
I rendimenti a breve scadenza hanno registrato nuove flessioni (-15 punti base la variazione settimanale sul 2 anni), per il tratto medio e lungo si sono osservati ampi rialzi. Il tasso sul Btp decennale in particolare è tornato a scambiare ben al di sopra della soglia del 2 per cento con una variazione rispetto alla chiusura della precedente ottava di circa +15 punti base. In aumento anche lo spread tra titoli italiani e tedeschi che, rispetto ai
154 punti base a cui trattava a inizio della scorsa settimana, si è riportato a quota 170 punti base.
La seduta di venerdì in particolare ha visto un forte grado di volatilità legata probabilmente sia all’esito, in parte inatteso, della riunione della BCE che a delle indiscrezioni riportate da Reuters secondo cui il Comitato competente all’interno della Banca centrale avrebbe respinto la richiesta di MPS di una proroga dei tempi per portare a termine l’aumento di capitale. Nuovi spunti favorevoli sono ora da confermare dall’evoluzione della situazione politica italiana dopo che il Ministro Gentiloni, incaricato di formare il Governo, ha presentato la squadra di ministri.