Sul fronte della crescita economica, è ben noto che la Brexit condurrà a qualche attenuazione del ritmo di sviluppo, anche se è ancora troppo presto per cercare di comprendere la decisione del Regno Unito di abbandonare l’Unione Europea potrà ripercuotersi sulla crescita dell’Unione Europea.
Al di là di ciò, il Fondo Monetario Internazionale ha comunque recentemente rivisto al ribasso le proprie stime sulla crescita economica internazionale, al fine di tenere conto soprattutto dei presumibili effetti negativi derivanti dalla Brexit, al netto della quale l’economia mondiale avrebbe potuto beneficiare di una accelerazione per l’attenuarsi della recessione in Brasile e Russia.
Pertanto, alla luce di tale rivisitazione economica, il Fondo stima ora un PIL mondiale in crescita al 3,1 per cento nel 2016 (dal precedente 3,2 per cento) e al 3,4 per cento nel 2017 (dal precedente 3,5 per cento). In particolare, nell’area euro, le proiezioni del Fondo indicano una crescita dell’1,6 per cento (+0,1 punti percentuali rispetto al precedente Outlook) per il 2017 e all’1,4 per cento nel 2017 (-0,2 per cento dal precedente), con l’andamento per l’esercizio in corso influenzato positivamente dal buon andamento dei primi tre mesi, grazie alla crescita di consumi e investimenti. Una revisione al ribasso più pesante è inevitabile sull’economia britannica, con il PIL in aumento dell’1,7 per cento (-0,2 per cento dal precedente) per il 2016 e dell’1,3 per cento nel 2017 (-0,9 per cento dal precedente).
Ad ogni modo, riteniamo sia ancora troppo presto per poter dare come realmente consistenti tali nuove stime. Se infatti è pur certo che l’economia internazionale subirà una contrazione a causa degli effetti negativi di Brexit, difficile è poterli stimare con ragionevolezza…