La frittura è sempre un’incognita: a volte esce bene, altre volte meno. Ma come si ottiene una frittura a regola d’arte? Secondo una recente ricerca di Altroconsumo, le fritture fatte in casa sono molto più nocive di quelle che acquistiamo in rosticceria o pizzeria. Ecco le ragioni.
Per avere una frittura perfetta, esistono alcuni piccoli accorgimenti che è bene tenere in considerazione: prima di tutto, è importante scegliere bene l’olio. E’ meglio utilizzare quello extravergine di oliva che ha un punto di fumo molto elevato, ovvero pari a 210°. Il punto di fumo è la temperatura alla quale i grassi si decompongono generando sostanze nocive (ovviamente da evitare!). L’olio extravergine di oliva è un valido antiossidante: in padella è bene metterne in abbondanza. In caso contrario, la crosticina che dovrebbe rivestire i cibi potrebbe formarsi in tempi troppo lunghi.
Infine, non dobbiamo dimenticare che questo tipo di olio ha proprietà nutritive eccellenti, se usato con attenzione. In caso contrario, invece, i cibi possono risultare indigesti perchè impregnati di olio. Parliamo, ora, dell’attrezzo utilizzato per friggere, ovvero la padella.
Questa non deve essere troppo ampia, altrimenti il famoso punto di fumo si riduce, e l’olio si surriscalda prima. Quali pentole utilizzare, quindi, per un fritto perfetto? Le migliori sono le padelle in alluminio (il calore si diffonde in modo uniforme), ma non dobbiamo dimenticare anche quelle in acciaio. Sono da evitare, invece, quelle in ferro o in rame perchè generano fenomeni di ossidazione, e portano alla degradazione del cibo.
Infine, non possiamo fare un fritto senza l’uso di carta assorbente. E’ importante utilizzarla dopo aver fatto la frittura: scolate l’olio in eccesso dal cibo fritto con un mestolo forato. Successivamente, scuotete il fritto dentro ad un sacchetto di carta (ad esempio quello del pane), ed adagiatelo su carta assorbente. E il gioco è fatto!
Il vostro fritto sarà ammirato, ed invidiato, dai vostri ospiti! Buon appetito a tutti!