In giardino molti tengono un cane, un gatto. I più originali preferiscono un coniglietto, o un furetto. Eppure c’è un animale che vive a lungo, e non da mai fastidio: parliamo della tartaruga. Già, perchè numerose persone decidono di adottarne una di terra, senza però sapere a cosa vanno realmente incontro. Proviamo a fare chiarezza!
Innanzitutto, le tartarughe più diffuse sono le Testudo Hermanni, la Testudo graeca o Testudo Marginata. Chi decide di adottarne una deve avere un bel giardino a disposizione: quest’ultimo, poi, deve avere almeno una parte esposta al sola. Per la tartaruga, infatti, il sole è vitale: i rettili riescono ad innalzare la loro temperatura corporea grazie al calore, mentre i raggi UVB sono importanti per la corazza.
Inoltre, se decidi di comprarne una, ricordati che in estate la puoi tenere tranquillamente all’aperto. Tuttavia, per l’inverno devi organizzarle un piccolo rifugio: l’ideale è una piccola casetta in legno dove possa stare al caldo, interrandosi. Infine, ricordati di controllarne sempre la provenienza, prima di acquistarla.
Di fatto, le Testudo sono annoverabili tra le specie protette, e di conseguenza il loro acquisto è tutelato da leggi molto severe. Prima di comprarla, infatti, assicurati che il negoziante ti fornisca il certificato CITES: quest’ultimo la identifica, e ne attesta la nascita in cattività. E’ importante richiedere questo documento, e chi vi venderà la tartaruga non potrà negarvelo.
Passiamo, ora, al tipo di alimentazione: le tartarughe di terra sono vegetariane. E’ quindi importante nutrirle con insalata, tarassaco, cicoria, scarola, o radicchio. Le tartarughe palustri, invece, si nutrono con pesci di acqua dolce, lombrichi, tarme della farina, e insalata.
E’ importante nutrirle in modo corretto: una dieta sbagliata, infatti, potrebbe portare la vostra tartaruga verso gravi malattie, oppure a deformazioni del carapace. Inoltre, il rifiuto del cibo, l’apatia o gli occhi gonfi sono sintomi di malessere, ed è bene che venga immediatamente controllata da un veterinario.
